Insetti della dispensa: Tignola, Piralide della farina, Falsa tignola del grano

Lepidotteri, gli adulti noti come farfalle, sono facilmente riconoscibili specie quelli che si reperiscono negli ambienti domestici perché di piccola taglia con una colorazione grigio-scuro, con regime dietetici glicidago o a volte addirittura assente.

Pertanto i danni provocati sono dovuti alle larve generalmente litofaghe. Tra le più diffuse:

  • Tignola fasciata (Plodia interpunctella);
  • Tignola grigia ( Ephestia Kuehniella);
  • Tignola della frutta secca (Ephestia cautella);
  • Tignola del tabacco (Ephestia elutella);
  • Tingola della frutta secca (Ephestia figulilella);
  • Piralide della farina (Pyralis farinalis);
  • Tignola del riso (Corcyra cephalonica).
  • Tignola grigia Ephestia kuehniella.

Attacca nocciole, frumento, cioccolata, fagioli, mandorle, erbe essiccate, pasta, biscotti ecc gli adulti hanno abitudini notturne e si trovano soprattutto nelle industrie alimentari e nei magazzini che contengono derivati dei cereali; le uova sono deposte in farine e semole, nelle quali si sviluppano le larve che si nutrono del substrato stesso. Le bave sericee possono essere cosi abbondanti da creare danni ai macchinari industriali.

Tignola fasciata Plodia interpunctella. Infesta grano, cereali macinati, pesce essiccato, riso, frutta secca (nocciole, noci,arachidi, fave di cacao) prodotti di erboristeria ecc. gli adulti non causano danni poiché si nutrono di alimenti liquidi e acqua o non si nutrono del tutto. A provocare danni sono le larve, che migrano sopra alimenti come frutta secca, cereali, semi d’oleaginose e noci e li contaminano con le bave sericee. Le bave sericee possono essere cosi abbondanti da creare danni ai macchinari industriali.

Tignola della frutta secca (Ephestia figulilella). Le larve attaccano diverse varietà di granaglie, ma risultano economicamente dannose soprattutto per la frutta secca come nocciole, mandorle e arachidi e per le fave di cacao; si sviluppano all’interno del frutto, danneggiandolo e rendendolo non commerciabile. Gli adulti vivono poche settimane e depongono le uova nelle derrate, più attive nelle ore notturne. Importantissima è la corretta conservazione delle derrate alimentari in armadi asciutti ben chiusi, puliti in sacchetti di plastica ben sigillati tutto ciò che sono spezie, cacao, farina, pasta, frutta secca. I trattamenti vanno eseguiti con monitoraggio trappole a feromoni e con fumiganti, auto svuotanti e liquidi a base di piretro naturale o alletrina.

Pyralis farinalis (Linnaeus, 1758) piralide della farina

Ordine: Lepidoptera | Famiglia Pyralidae

Descrizione morfologica

Larva

Le larve della specie citata hanno la forma tipica delle larve dei Lepidotteri, con le tre paia di zampe toraciche e le pseudozampe addominali, il corpo è di colore quasi bianco, con poche setole, presenta il capo ben sviluppato, piuttosto sclerotizzato, di colore marrone rossastro, così come la parte dorsale del primo segmento del torace. Durante la sua vita rimane nascosta in tunnel di bave sericee da cui fa sporgere il capo quando si nutre.

Crisalide

La crisalide è di colore rosso-brunastro ed è racchiusa, a mo’ di protezione, da bave sericee e frammenti di cibo, in una sorta di bozzolo.

Adulto

L’adulto presenta un’apertura alare di 22-30 mm e una lunghezza del corpo di 8-15 mm, con ali anteriori dai colori piuttosto vivaci rispetto alle altre tignole che frequentano i magazzini delle derrate. Le ali anteriori di P. farinalis, subtriangolari, sono infatti di colore bruno-ocraceo nella parte basale e in quella apicale, mentre la parte centrale dell’ala è attraversata da un’ampia fascia un po’ sinuosa di colore giallo-olivastro chiaro, bordata sui due margini da una sottile linea biancastra che la separa dalle due aree più periferiche marroni. Le ali posteriori, più ovoidali, sono di color crema con macchie brune ondulate, sfumate e più irregolari, attraversate da linee color crema. Quando la farfalla ha le ali aperte risalta questa colorazione diversificata e ondulata, caratteristica della specie.

Il margine posteriore delle ali è dotato di frange abbastanza lunghe e fitte.

I segmenti dell’addome, nella parte dorsale, sono di colore bruno scuro, alcuni invece sono chiari e si nota chiaramente l’abbondanza di peli che li ricoprono.

Il capo è ben evidente, le antenne sono lunghe e filiformi e si notano abbastanza facilmente gli occhi composti a lato del capo. Le zampe sono allungate e sottili.

Biologia e comportamento

Pyralis farinalis è una specie cosmopolita e sinantropica. L’adulto passa molto tempo appoggiato ai muri nella tipica posa della specie: con le ali leggermente aperte da cui emerge l’estremità dell’addome rivolta verso l’alto.

In genere la specie compie 2 generazioni all’anno che salgono a 3 nelle zone calde.

L’adulto non vive molto a lungo: di solito da una settimana a 20 giorni, la femmina dopo 2-5 giorni dall’avvenuto accoppiamento depone, sul substrato di cui poi si nutrirà la larva, 200-400 uova. Queste schiuderanno dopo circa 9 giorni.

Le larve si proteggono con bave sericee.

Amano vivere in ambienti piuttosto umidi, dove sono facilmente disponibili materiali vegetali ammuffiti di cui le larve si nutrono.

Una volta che la larva ha raggiunto la maturità, chiude la protezione di bave sericee entro cui si è riparata fino a quel momento anche con frammenti di cibo e si incrisalida. Lo stadio di crisalide dura dalle 6 alle 8 settimane, al termine di tale periodo sfarfalla l’adulto.

Ambienti frequentati

È specie tipica di magazzini soprattutto dove si stoccano granaglie di cereali, ma è rinvenibile anche nelle abitazioni, nei mulini e nelle stive delle navi che trasportano derrate.

Materiali attaccati

P. farinalis attacca principalmente sfarinati, ma è stata rivenuta anche su crusca, granaglie di cereali, ed è stata segnalata su funghi coltivati e fieno. Tra i cereali preferisce frumento, orzo, avena, mais, attacca anche piselli e fagioli, arachidi, frutta secca, patate in magazzino e mangimi misti.

La presenza di questa specie viene ritenuta indice di mala conservazione delle derrate, per la sua predilezione per prodotti un po’ ammuffiti.

A volte si rinviene anche nelle dispense e nelle cantine domestiche.

Danni

I danni sono prodotti essenzialmente dalle larve che si nutrono a spese delle derrate, ma non tanto per la quantità di derrata sottratta, soprattutto per l’inquinamento che ne deriva dovuto agli escrementi, alle bave sericee e alle esuvie che l’insetto lascia sulle derrate che infesta. Nel materiale attaccato, quando non si tratti di sfarinati, si possono notare fori irregolari

Nemapogon granellus (Linnaeus) (= Tinea granella ) falsa tignola del grano

Ordine: Lepidoptera | Famiglia Tineidae

Descrizione morfologica

Adulto

L’adulto è lungo circa 5 mm e ha un’apertura alare di 12-15 mm circa. Le ali anteriori sono lanceolate e sono di colore grigio-nocciola chiaro con aree irregolari di colore nero o bruno molto scuro. L’estremità delle ali anteriori porta una corta frangia. Il capo è più chiaro, porta un ciuffo di peli di colore bianco giallastro, le antenne sono scure e quando l’insetto è appoggiato al substrato sono tenute rivolte all’indietro. Le ali invece in posizione di riposo sono tenute a tetto. Le zampe sono allungate ed esili.

Uovo

L’uovo ha forma elissoidale-ovoidale, lungo 0,3 mm circa, invisibile a occhio nudo, porta sulla superficie una reticolatura caratteristica. È di colore chiaro.

Larva

Cilindrica, tipica dei Lepidotteri, di colore bianco giallastro, con capo e pronoto di colore bruno, a maturità è lunga 1 cm circa.

Crisalide

La crisalide è di colore marrone, ha forma affusolata, l’esuvia rimane inserita per circa due terzi nel substrato in cui si è sviluppata la larva (salumi, tappi di sughero ecc.)

Biologia e comportamento

La falsa tignola del grano è specie lucifuga, sia le larve sia gli adulti rifuggono la luce, gli adulti sono attivi dopo il crepuscolo. L’accoppiamento può avvenire anche durante il giorno, ma è più probabile nelle prime ore serali. La femmina depone le uova e in un anno si possono susseguire fino a 4 generazioni, a seconda delle sostanze attaccate e dei parametri climatici.

La forma svernante di solito è la larva. Quando questa raggiunge la maturità in genere cerca un anfratto dove andare a incrisalidarsi oppure lo fa all’interno del substrato su cui si è sviluppata la larva. Il ciclo biologico può durare da 3 mesi fino a quasi un anno. La larva è in grado di penetrare negli imballaggi per raggiungere le derrate e nutrirsene.

Ambienti frequentati

Locali di stagionatura di formaggi e salumi soprattutto, magazzini, industrie alimentari, abitazioni, dove può trovare facilmente gli alimenti di cui si ciba.

Materiali attaccati

In natura le larve di questa specie attaccano principalmente i funghi dell’ordine Polyporales, importanti decompositori del legno. Tuttavia si tratta di una specie estremamente polifaga, in grado di attaccare numerose derrate alimentari: cereali, farine, leguminose da granella come la soia, i fagioli, i piselli, le lenticchie, frutta secca (castagne, nocciole, mandorle, noci, arachidi, mirtilli), pinoli, funghi secchi, cioccolato, ortaggi e frutta disidratati, attacca anche il sughero e il tabacco. Oltre a tali prodotti, di origine vegetale, la larva può svilupparsi anche nutrendosi di salumi e formaggi in stagionatura (dapprima sulla superficie, poi anche addentrandovisi con gallerie di pochi centimetri di lunghezza).

Danni

Le larve di questa specie si sviluppano a carico di un numero piuttosto elevato di derrate alimentari che, oltre a servire come substrato di sviluppo, vengono anche inquinate a causa delle deiezioni ed esuvie abbandonate sugli alimenti.

(https://www.copyrpco.it/infestanti/147738062883675/nemapogon-granellus–linnaeus-=-tinea-granella–falsa-tignola-del-grano/)

Plodia interpunctella (Hübner) Tignola fasciata

Ordine: Lepidoptera | Famiglia Pyralidae

Descrizione morfologica

Adulto
Presenta un’apertura alare di 15-20 mm e una lunghezza di 8-10 mm circa.
Le ali anteriori sono di colore marroncino chiaro tendente al giallo con puntini neri nella parte articolata al torace, mentre, nella parte distale presentano bande scure a bordi frastagliati su fondo bruno-rossastro. Questa colorazione particolare forma una fascia quando l’insetto è appoggiato a un substrato in posizione di riposo, da cui deriva il nome comune e rende la farfallina facilmente riconoscibile. Gli adulti vecchi hanno sovente le ali che hanno perso parecchie squame per cui la colorazione può essere non così evidente, tale da generare confusione con specie simili.Le ali posteriori sono di colore grigio-giallastro.
Il capo e il torace appaiono grigi-marronastri. Il capo sembra allungato ma, in effetti, si tratta dei palpi portati in avanti.
Le antenne, piegate all’indietro quando l’insetto è appoggiato, raggiungono quasi i ¾ della lunghezza del corpo.

Uovo
Di forma ovale, è di colore bianco-grigiastro, lungo 0,3-0,5 mm, viene deposto direttamente sul substrato di alimentazione della futura larva, singolarmente oppure a gruppi.

Larva
È di colore generalmente biancastro, ma si possono rinvenire anche larve rosate o brunastre, in dipendenza dal cibo di cui si è nutrita la larva.Presentano il capo e la parte dorsale del primo segmento del torace di colore marrone.La larva possiede un apparato boccale masticatore con una particolarità: il complesso maxillo-labiale, una struttura in cui mascelle e labbro inferiore sono parzialmente fusi insieme con una prominenza tra i due palpi che forma la cosiddetta “filiera”, al cui apice sbocca il dotto delle ghiandole salivari, specializzate nella secrezione dei fili sericei (Grandi, 1966).Hanno una forma cilindrica, a maturità sono lunghe circa 12-14 mm, sono polipode (presenza di zampe toraciche e pseudozampe addominali, caratteristica tipica dei Lepidotteri).
Hanno un aspetto molto simile ad altre specie di piralidi per cui l’identificazione non è facile da parte di personale non esperto.

Crisalide
Può essere avvolta in un bozzolo di seta oppure nuda, misura 6-11 mm di lunghezza, è di colore marrone chiaro e si può rinvenire piuttosto lontano dal materiale infestato.
Ha il tipico aspetto delle crisalidi dei Lepidotteri.

Biologia e comportamento

Il ciclo biologico della specie può essere completato in 27 giorni circa, se le condizioni sono particolarmente favorevoli, oppure durare anche 10 mesi.
Ogni femmina è in grado di deporre da 60 a 400 uova. Si accoppia e depone dopo circa 3 giorni dallo sfarfallamento. Le uova schiudono in 7-8 giorni a 20 °C, mentre ne impiegano solo 3-4 se la temperatura è di 30 °C, con umidità relativa di 40-60%. Dopo la schiusa, le larve si disperdono nel substrato alimentare, raggiungono la maturità in 6-8 settimane a temperature di 18-35 °C. Il numero degli stadi larvali dipende dall’alimento e dalla temperatura e può variare da 5 a 7. Si possono trovare libere oppure ricoperte da bave sericee, stese sulla superficie del substrato alimentare. Lo stadio di crisalide dura 15-20 giorni a 20 °C, mentre a 30 °C dura circa una settimana.
Il ciclo è continuo in luoghi riscaldati.
La larva matura si allontana dal substrato su cui si è nutrita per cercare un luogo adatto all’incrisalidamento (anfrattuosità, crepe, angoli, …).
Gli adulti sono un segno tangibile dell’infestazione così come le bave sericee. Di solito sono attivi di notte. Hanno un volo è zizagante. Sono attratti dalla luce. Non si nutrono. Individuano l’alimento per le larve anche a centinaia di metri di distanza. I maschi vivono in genere al massimo 3 settimane, mentre le femmine muoiono dopo l’ovideposizione.
Preferiscono luoghi poco luminosi e poco frequentati.

Ambienti frequentati

Abitazioni, locali di produzione, magazzini, mulini, musei.

Materiali attaccati

Plodia interpunctella è polifaga, ma infesta principalmente i cereali e derivati (pasta, farina), frutta secca, legumi secchi, funghi secchi, prodotti da forno, cioccolato, latte in polvere, succhi di frutta, materiali zuccherini, alimenti per cani e gatti, spezie.

Danni

Le larve si alimentano abitualmente sulla superficie dei prodotti appetiti. Il danno causato dalla quantità di cibo ingerito dalle larve è molto inferiore rispetto a quello prodotto dalle bave sericee, che inglobano escrementi, esuvie, insetti morti, rendendo la derrata inutilizzabile. Inoltre la seta prodotta rappresenta un serio problema perché intasa i macchinari, provocando blocchi e importanti spese di ripristino della loro funzionalità. (https://www.copyrpco.it/infestanti/143437930048471/plodia-interpunctella-h%C3%BCbner-tignola-fasciata/)

 

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