Popillia Japonica Newman

RICONOSCIMENTO

E’ un coleottero giapponese gli adulti di Popillia japonica, lunghi 8-11 mm, possono sembrare molto simili ad alcuni coleotteri autoctoni (Phylloperta horticolaAnomala sp. e Cetonia aurata fra i più comuni), ma si riconoscono inequivocabilmente per la presenza di 6 ciuffi bianchi per lato (12 in totale), con gli ultimi 2 particolarmente sviluppati. Le larve sono del tutto simili a quelle di molti coleotteri Cetoniidae e Melolonthidae (maggiolini), bianche e a forma di C.

Ciclo Biologico e Danni
Da Gen a Mag danni alle radici da azione Larvale
Da Mag a Giu Pupe
Da Giu a Set Sfarfallamento danni a foglie, fusti e frutti e deposizione uova e ritorno delle larve
Da Set a Dic danni larvali radicali

BIOLOGIA E DANNI

Popillia japonica compie alle nostre latitudini una sola generazione all’anno. Gli adulti emergono dal terreno a partire dal mese di giugno e si spostano sulle numerosissime specie di piante ospiti, più di 300 (tra cui ornamentali, orticole, frutticole e vite) per l’alimentazione e l’accoppiamento, preferendo, per quanto possibile, esposizioni soleggiate. I danni sono visibili su foglie e frutti e sono aggravati dal comportamento fortemente gregario dell’insetto. Le lamine fogliari vengono divorate lasciando solo le nervature, mentre i frutti vengono totalmente distrutti. L’epoca di volo va da giugno a settembre, con il picco di presenza verso metà luglio. Gli adulti si possono spostare autonomamente in volo nel breve raggio, mentre la diffusione sulle medie e lunghe distanze è dovuta al commercio e agli spostamenti dell’uomo (insetto autostoppista).

La deposizione delle uova avviene sotto il cotico erboso, in prati umidi di graminacee, all’interno di gallerie profonde 5-10 cm. Le larve si spostano orizzontalmente e verticalmente nel terreno e con il calare delle temperature, o nella stagione più secca, tendono a spostarsi in profondità, dove l’umidità è maggiore. Nei mesi invernali la popolazione, composta in prevalenza da larve di III età, staziona nel terreno ad una profondità variabile tra i 10 e i 25 cm. In primavera si spostano nuovamente negli strati più superficiali del terreno dove riprendono l’attività trofica a carico delle radici delle piante. In tarda primavera, completato lo sviluppo e raggiunti circa 32 mm di lunghezza, le larve di III età si impupano all’interno di celle terrose. I manti erbosi dei campi sportivi risultano quindi adatti allo sviluppo delle larve e perciò molto vulnerabili, manifestando diradamento, ingiallimento ed avvizzimento delle plantule, con la comparsa di evidenti macchie di erba morta generalmente a fine estate o all’inizio dell’autunno. Nel caso di gravi infestazioni l’intero manto erboso può andare incontro a morte e distacco delle zolle erbose.

Popillia japonica è un insetto originario del Giappone ed è molto pericoloso in quanto in America, dove è presente e diffuso, provoca ogni anno perdite per circa 460 milioni di dollari. Vi sono attacchi per ogni vite di oltre mille adulti ciò fa capire la pericolosità. I primi avvistamenti in Italia nella Valle del Ticino (Pavesi, 2014). L’espansione dell’insetto è di circa 10 km l’anno. Oggi l’area infestata comprende territori di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna Piacentino e sud del Canton Ticino.
Questo insetto è un organismo nocivo da quarantena per l’Unione Europea (Reg.UE 2019/2072). Il decreto ministeriale 22 gennaio 2018 definisce le misure d’emergenza per impedire la diffusione di Popillia japonica nel territorio della Repubblica italiana.

Le specie vegetali preferite
Colture agrarie: vite, mirtillo, nocciolo, fragola, ciliegio, actinidia, mais, soia, lampone, mora, ribes, melo, kaki, melanzana, basilico
Ornamentali: rose, altea, ibisco, glicine, tiglio, betulla, melo e ciliegio ornamentali.
Selvatiche: olmo, ontano, biancospino, rovo, vite canadese, luppolo, convolvolo, poligono giapponese, romice, iperico.

In genere preferiscono nutrirsi su specie vegetali diverse da quelle sulle quali si sono nutrite a livello radicale le larve. L’intensità dei danni è fortemente influenzata dalla preferenza verso certe specie e varietà e dal contesto agroalimentare tantevvero che in situazioni particolari esempio risaie gli adulti attaccano specie non a loro gradite come ulivo e castagno. I tappeti erbosi con danni radicali sono sempre più numerosi un esempio Ippodromo di San Siro e uno stadio di Vercelli con presenza accertata a fine marzo 2022 di 316 larve/m2.

L’assenza di limitatori naturali impone una conoscenza del predatore e una rapida azione da parte di tutti. A tal proposito è utile adottare tutti i metodi possibili di lotta dalla moderazione delle irrigazioni, alle lavorazioni meccaniche del terreno come fresatura in primavera e autunno fino a 30 cm ciò porta un’ottima percentuale di abbattenza della popolazione fino all 80%, alla rimozione meccanica degli adulti per esempio sulle rose dei vostri terrazzi, all’utilizzo dei prodotti fitosanitaria indicati da personale specializzato, all’utilizzo della lotta biologica con geodisinfestanti naturali es Neem, distribuzione nei prati di un prodotto a base del fungo entomopatogeno Metarhizium anisopliae, il nematode entomoparassita Heterorhabditis bacteriophora sembra essere efficace se applicato quando le larve sono nel secondo stadio di sviluppo (agosto inoltrato – settembre), all’utilizzo di trappole boologiche con attrattivo a feromoni femminili e maschili che messe in zone periferiche attirano gli adulti lasciando quasi sgombri i vostri alberi o ortaggi.

Tra i principi attivi registrati e di ottimi risultati con nebulizzazione da contatto ricordiamo:

  • Acetamiprid neonicotinoide
  • Deltametrina piretroide
  • Spinosad
  • Chlorantraniliprolo su tappeti erbosi
  • Etofenprox
  • Cipermetrina
  • Permetrina e Tetrametrina
  • Lambda-cialotrina

Mentre alcuni prodotti biologici utilizzati sono efficaci come repellenti e danno una modesta abbattenza esempio le piretrine, l’azadiractina o olio di Neem.
Vista la loro voracità e il loro numero si consiglia di adottare più metodi di lotta contemporaneamente: geodisinfestante, utilizzo di reti di protezione ad esempio sui piccoli frutti, riduzione delle bagnature, nebulizzazione di un abbattente fogliare o repellente e soprattutto ormai è da anni utilizzata con successo la trappola a feromoni per la cattura di ciò che di nuovo arriva o sfarfalla.

Bibliografia
L’informatore Agrario luglio 2022
Regione Piemonte
Regione Lombardia

Il nostro intervento di disinfestazione si preoccupa di utilizza prodotti professionali PMC di ultima generazione e soprattutto si scelgono diversi insetticidi quindi principi attivi in base al luogo del trattamento e alla sua morfologia, in base al target quindi all’insetto infestante e in base alle esigenze del cliente. Si ricorda dove possibile si opta sempre per trattamenti con prodotti senza alcuna tossicità per persone e animali e senza che ci sia la necessità di abbandono i locali trattati; ma nelle disinfestazioni più complesse (ad es. cimici da letto) che richiedono l’utilizza di macchinari a nebulizzazione ultra fine con saturazione completa dell’ambiente infestato, è necessario che il cliente dopo la fine dell’intervento faccia ritorno in casa non prima delle 4 ore con un successivo arieggiamento dei locali trattati potendo dopo tale periodo tornare alla vita quotidiana.

Nella sezione Prodotti Insetticidi Ambiente Domestico potrete in autonomia acquistare dei prodotti per eseguire voi stessi un trattamento saranno da noi spediti il giorno dopo l’acquisto con corriere espresso.

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